giovedì 11 marzo 2010
Sembro, dunque sono
Cercavo solo uno shampoo.
Un normalissimo, comunissimo, imbecillissimo shampoo per capelli grassi (io ho i capelli grassi).
Ho girato due supermercati del centro cittadino. Due. Per trovare un normalissimo, comunissimo, imbecillissimo shampoo per capelli grassi.
L’ho trovato nascosto nell’ultimo scaffale in basso, che mi guardava con timidezza.
Poverino, lo capisco. Sopra di lui, file di shampi (lo so, che non si scrive così, il plurale, ma lasciatemelo fare, per piacere) effetto liscio per trasformare i capelli ricci in capelli stirati, effetto crespo per trasformare i capelli lisci in capelli ricci, effetto seta per rendere lucidi capelli opachi, effetto perla per rendere iridescenti i capelli normali, effetto meches per far durare più a lungo i colpi di sole, effetto idratante per nutrire i capelli secchi, effetto lucentezza per far brillare i capelli spenti, file e file di shampi di tutte le marche e di tutti i colori, che si affacciavano impettiti come soldatini dagli scaffali, e quasi sembravano gridarmi in coro, con aria vagamente aggressiva, comprami-comprami-comprami.
Quando ero bambina (non centocinquant’anni fa, solo una trentina), esistevano due – tre tipi di shampoo: capelli normali, antiforfora, capelli delicati.
Che cosa ci è successo?
Siamo talmente scontenti di noi, ci rifiutiamo talmente profondamente, che anche un banalissimo shampoo ci parla delle nostre imperfezioni e ci promette di correggerle: hai i capelli crespi? Allisciali, altrimenti sei sbagliato; hai i capelli lisci? Falli diventare ricci, se resti così fai schifo; e poi rendi il più finto naturale possibile la tinta finta che ti fai per correggere quella naturale, così sembra che siano capelli veri invece il biondo è finto, ma non è importante se siano veri o finti, quello che conta è che tutto sembri vero. SEMBRI vero.
Pensateci.
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