giovedì 11 marzo 2010
Il miracolo c'è
Eppure.
Nonostante lo schifo in cui quotidianamente nuotiamo, nonostante lo schifo che continuamente produciamo con le nostre immondizie mentali che instancabilmente spargiamo nello spazio in cui la Vita ci fa l’immenso ed incommensurabile dono di se stessa, nonostante la nostra brutalità ed inconsapevolezza, siamo circondati dal miracolo.
Il miracolo ci viene incontro al mattino, sotto forma di un nuovo giorno da vivere, sotto la forma del cielo, di stormi d’uccelli, di fronde d’alberi che si stagliano con i loro rami nell’infinito. Il miracolo occhieggia nei piatti pieni di cibo che abbiamo davanti quando mangiamo, nel profumo del caffè con cui chiudiamo un pasto, o che dividiamo con un amico incontrato per caso, che non vedevamo da tempo e che è lui stesso il miracolo del giorno.
Il miracolo è il canto di un uccello solitario nel silenzio che precede l’alba in una città ancora addormentata, il cuore che ci batte nel petto un altro giorno ancora, un raggio di sole che fende il gelo invernale, la luce rosa di un tramonto dietro nuvole bianche, se solo guardassimo il cielo, ogni tanto, uscendo dall’ufficio, dalla fabbrica, dal negozio.
Il miracolo è la nuova possibilità che ogni giorno, ogni attimo l’esistenza ci mette davanti, per cambiare tutto, per realizzare i nostri sogni, per rendere il mondo migliore; è la forza di andare avanti quando non ne possiamo più, il coraggio di vivere quando sarebbe più facile morire, la speranza che prima o poi lo schifo finirà.
Il miracolo è la dolcezza che senti scorrere nel corpo come sangue, la gioia che ti attraversa senza un motivo, e ti fa sentire così leggero che senti che potresti volare, se solo ti dessi il permesso di farlo.
Il miracolo è il fiume che scorre e prende il colore del cielo sopra di sé, il cane che annusa una pozzanghera, è la fine del temporale, il vento caldo delle Alpi che ti scompiglia i capelli.
Il miracolo è il cellulare che squilla e ci parla con la voce di chi amiamo, magari quando meno ce lo aspettiamo, per ricordarci che, anche se noi lo dimentichiamo continuamente, siamo infinitamente amati da quella stessa Vita che insultiamo tutti i giorni con la nostra scontentezza e con la nostra incapacità di vedere i miracoli.
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