mercoledì 30 giugno 2010
Sniffa il micio
Immagina un foglio bianco tagliato in due da una linea orizzontale. La riga rappresenta il livello medio di consapevolezza degli umani sulla Terra attualmente (livello piuttosto basso, purtroppo). Puoi oltrepassare la linea, spostandoti al di sopra, oppure al di sotto. Se riesci ad andare al disopra, puoi diventare un Buddha. Se scendi al di sotto, ti avvicini all’ameba (nel senso che l’ameba è un po’ più evoluto di te).
Cosa ti porta al di sopra? L’introspezione, la meditazione, la preghiera, la ricerca spirituale. Cosa ti porta al di sotto? Lo sballo, che riassume in una parola tutto ciò che stordisce e ottunde la sensibilità dell’individuo dandogli l’illusione di non sentire più la paura, il dolore, la frustrazione.
Per procurarsi lo sballo, l’umano notoriamente fa ricorso alle tecniche più cretine e autolesionistiche disponibili nell’universo: alcool, droga, alta velocità, mondiali di calcio. E qui ti sconvolgo: anche il Buddha conosce lo sballo. Naturalmente, quello del Buddha è uno sballo intelligente, talmente intelligente che tu, col tuo medio livello di consapevolezza (piuttosto basso, purtroppo) non te lo puoi facilmente immaginare.
Lo sballo del Buddha è quello che acuisce al massimo la sensibilità dell’individuo, innalzandolo al tempo stesso al di sopra della paura, del dolore e della frustrazione. Buddha lo chiamava Nirvana: sei diventato molto più sensibile dell’uomo medio (non parliamo del quasi – ameba) ma osservi tutto con distacco, non ti identifichi più con i processi della mente e con i conseguenti effetti dolorosi di questa identificazione.
Lo sballo del Buddha puoi provarlo anche tu, anzi sicuramente ti ci sei già trovato molte volte ma la tua eccessiva familiarità con l’ameba non ti ha permesso di accorgertene. Accade quando la mente si svuota dei pensieri come un cielo sgombro da nuvole, quando ti senti felice senza un motivo esterno a te, quando ti sembra che il tuo corpo non finisca con i suoi confini naturali ma prosegua nell’infinito contenendo in sé tutti i mondi. Quei momenti unici di silenzio e di comunione col tutto possono essere favoriti in molti modi, come ho detto all’inizio: con la meditazione, l’introspezione, la preghiera, la ricerca spirituale.
C’è poi un modo fantastico e semplicissimo, che si chiama contatto con la natura. Se riesci a rapportarti ad essa in modo meditativo lo sballo buddhico può accadere anche a te. Prova con un micio: il tuo, se ne hai uno, o anche un micio randagio, o il micio del tuo amico più furbo di te (perché lui ha un micio e tu no). Fattelo salire addosso. Lascia che si accomodi su di te seguendo le sue imperscrutabili e surreali geometrie, entra in sintonia col suo ronfo soddisfatto, rimani nel suo campo aurico dimenticando la tua paura, il tuo dolore, la tua frustrazione. Respira l’energia del micio, lentamente, dolcemente. Vedrai che accade. La porta del Nirvana si apre da sola, e allora ti accorgi che in realtà non era mai stata chiusa, eri solo tu che eri cieco. Respira il micio e, per un attimo, riuscirai a sentire il Buddha che sei sotto la tua identità finta, sotto quello che credi di essere ma non sei (per fortuna).
Insomma, quello che voglio dirti è: per favore, smetti di sniffare – fumare – sbevazzare porcherie, smetti di incazzarti se la tua squadra non vince i mondiali come se fosse venuta meno la tua unica ragione di vita, smetti di sentirti vivo solo se metti in pericolo la tua vita con sfide cretine e sport estremi. Smetti di aggrapparti a tutto ciò che non dura e non è importante solo perché lo vedi e lo tocchi e ti fa sentire un dio. Tu non hai bisogno di “sentirti” Dio. Tu sei già Dio, devi solo aprire i tuoi occhi. E il micio, credimi, può davvero aiutarti. Molto più della droga, dei brividi estremi, persino dello psichiatra, che troppe volte ha bisogno di un altro psichiatra che si prenda cura di lui.
Per favore, quando ti senti giù, non fare cazzate. Sniffa il micio. Ti prego. Sniffa il micio – sniffa il micio – sniffa il micio.
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Ho sniffato conigli gatti e cani, l'ultimo pesa 30 chili. Lui, anzi lei, vorrebbe ancora accoccolarsi su me quando vado a trovarla, come quando era cucciola, ma non è più possibile perchè bisognerebbe decidere chi respira... però riusciamo a sniffarci lo stesso anche a distanza, e sentire insieme quanto è grande lo sballo Divino!
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